ANNAMARIA

venerdì 29 febbraio 2008

giovedì 14 febbraio 2008

Anno nuovo, stessa vita!!!




Dunque...ci eravamo lasciati nel 2007, quando ancora c'era un governo in Italia, una giunta regionale in Sicilia e in Calabria...quando ancora non era scoppiato lo scandalo della "monnezza" di Napoli e il Capo dello Stato aveva fatto un discorso d'augurio al Paese.
Adesso, siamo a febbraio del 2008, sono passati circa due mesi...si parla di "caos italiano": il problema dei rifiuti continua a non trovare una pronta soluzione, si tornerà a votare ad aprile e già è in atto una campagna elettorale che sembra non esser mai finita in realtà. Cosa è cambiato? Be', pensiamoci. Forse che è nato "ufficialmente" il PD da una parte, e il PDL dall'altra...Che in Calabria la 'ndrangheta ha mostrato maggiormente la sua forza e persistenza sul territorio...Che in Usa si battono sullo stesso fronte (quello democratico) Hillary Clinton e Barack Hobama...Che lady Mastella non è più la protagonista delle prime pagine dei quotidiani...
Allora, quante cose sono successe? Sicuramente molte, con differenti sfumature di importanza e con qualche caratterizzazione particolare per l'Italia. Le sfide da affrontare per un Paese in cui il potere d'acquisto dei lavoratori è a bassissimi livelli rispetto all'aumento dei prezzi e del costo della vita sono enormi. Appaiono urgenti non solo le misure economiche per destreggiarsi tra i meandri della crisi finanziaria internazionale derivata da quella dei mutui americani, ma anche il fatto che si deve avviare quel processo di riforme necessario affinché il Bel Paese possa andare incontro alle prove della globalizzazione.
Si dice spesso: "Anno nuovo, vita nuova!". A me sembra che il procedere della nostra esistenza sia il medesimo, mentre affiorano i sogni e gli incubi di un futuro già alle porte: il "nuovo millennio in stile fai da te"!!!

lunedì 10 dicembre 2007

sabato 24 novembre 2007

SCONTRI ALLA SORBONA. CHIUSA L'UNIVERSITA'

Studenti che protestano all'ingresso dell'università Sorbona di Parigi contro il governo e le sue proposte di riforma. Manifestanti che si scontrano con altri studenti che, all'opposto, vorrebbero entrare. Giovani che urlano la loro avversione nei confronti della legge governativa che porterebbe ad una maggiore autonomia amministrativa universitaria (promuovendo così l'azione dei privati) e verso il progetto di riforma pensionistico.

C'è da chiedersi se si tratta solamente di un movimento "politicamente motivato" o, andando oltre, di un reale problema che preoccupa un'intera comunità che guarda al suo fututo con icchi incerti.

E, se da fonti ufficiali (il sindacato studentesco Unef), la decisione di chiudere l'ateneo francese è derivata dalla presa di posizione dell'assemblea degli studenti a favore del blocco delle lezioni, il presidente dell'università ha sottolineato l'importanza di raggiungere la calma "sperando che prevalga il consenso".
Ma non è legittima la libertà di espressione e di pensiero? Forse non si tratta di una semplice protesta. Non ci sono solo più universitari, ma anche studenti liceali.


Forse non è da liquidare con poche parole o facendo "muso duro", ma avviando un confronto che porti a non rivivere il passato.



lunedì 19 novembre 2007

mercoledì 14 novembre 2007

sabato 10 novembre 2007

La questione romena in Italia

Dopo la morte di Giovanna Reggiani per mano del cittadino romeno di etnia rom Nicolae Romulus Mailat, è balzato in primo piano il problema romeno e la presenza di queste comunità in diversi quartieri non solo della capitale, ma anche di altre città italiane. La questione derivata dagli stanziamenti di questi immigrati ma, sottolineo, anche cittadini comunitari, è diventata presto un'emergenza tutta italiana. Il problema fondamentale, però, non è tanto il loro vivere nel Bel Paese (è da molto tempo che queste comunità si sono stanziate sul territorio italiano), ma come affrontare il fatto che tra questi ci siano oltre a padri e madri di famiglia, dei deliquenti. Come in tutte le società esistono, infatti, buoni e cattivi. E allora come affrontare questa realtà senza trascendere in forme di "giustizialismo dell'ultimo momento"? E' giusto proseguire nella politica degli sgomberi? Esistono soluzioni alternative?Nei video si delineano due situazioni differenti: immagine di uno sgombero che si discosta dal modello di integrazione e di volontà di confronto portato avanti a Cosenza. Ciò che si percepisce in questo periodo è sintetizzato nelle parole del presidente dell'Associazione romeni in Italia e di alcuni di questi che parlano della speranza di poter lavorare in Italia e di riacquisire l'equilibrio perduto a causa del gesto ingiustificabile di un loro concittadino. Il clima che è seguito all'omicidio di Giovanna Reggiani ha spinto molti a forme di xenofobia e razzismo e, su questo tema, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso la netta convinzione che sia necessario "concorrere, insieme ai propri partner europei, a fare in modo che il pieno rispetto dei principi di accoglienza e di asilo nei confronti di coloro che cercano al di fuori della Patria di origine un futuro migliore per sé ed i propri figli si concili con le esigenze di salvaguardia dei valori culturali della nostra società e di tutela dei diritto alla sicurezza di tutti i cittadini". Quindi, un mondo multi-culturale che tenda all'integrazione e al rispetto delle diversità, senza allontanarsi dal mantenimento di uno stabile livello di sicurezza. Sicurezza che, però, concorra alla coesistenza e condivisione.